Spagna: stop allo sfruttamento dei minori per alimentare la morbosità televisiva

Pubblicato il da Margherita Guastamacchia



[caption id="attachment_1337" align="alignleft" width="240" caption="Foto Uri Breitman/Flickr, con licenza Creative Commons"][/caption]

La Procura Generale d’Andalusia reputa illegale la diffusione d’immagini che prevedono la partecipazione volontaria o incoraggiata dai genitori di minori, che parlano d’atti delittivi ai quali hanno partecipato o ai quali possono apportare informazione addizionale.

L’intervento, largamente annunciato dopo la scomparsa di Marta del Castillo, il cui omicidio non è stato ancora provato in sede giudiziale, è dovuto alla partecipazione televisiva in orario non protetto di due bimbe di 14 anni chiamate a parlare di Marta del Castillo. Nel corso di queste interviste, stimoli sicuramente dal desiderio di alimentare la morbosità che abitualmente si crea attorno a questi spiacevoli fatti o dalla speranza dei genitori di ricavarne un qualche guadagno, “vennero affrontate questioni che attaccano il nucleo duro dell’intimità, come per esempio gli atteggiamenti e le pratiche sessuali tenute dalla giovane intervistata con un soggetto di maggiore età imputato in questa causa per omicidio, sulla sua presunta gravidanza, etc.

Le due minorenni hanno dovuto rispondere a domande come ad esempio ( ad una delle due) “se era incinta come conseguenza delle relazioni sentimentali che manteneva con l’assassino confesso” o “se sapeva che l’ex fidanzato le era stato infedele” con altre minorenni o ancora se “si vergognava d’aver mantenuto rapporti col presunto assassino”.

La Procura afferma che i media “debbano astenersi dal diffondere dichiarazioni ed immagini che attentano all’onore, all’intimità ed all’immagine del minore che realizza dichiarazioni in forma volontaria, anche qualora si dimostri sufficientemente maturo o disponga dell’autorizzazione dei genitori o tutori per  suddetto intervento” e potrà richiedere come misura cautelare la sospensione dell’emissione del programma televisivo sulla base dell’articolo 158.4 del Codice Civile spagnolo.

Con tag Giustizia

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post