La vaccinazione stagionale vittima dell'effetto H1N1

Pubblicato il da Rossella Cadeddu

[caption id="attachment_7967" align="alignright" width="320" caption="Foto: Michael Quick / Flickr / Licenza CC"][/caption]

È colpa della pubblicità esagerata dello scorso anno per l’influenza suina se ovviamente meno persone del solito si fanno vaccinare contro l’influenza – e quest’anno il servizio di assistenza sanitaria teme che a causa di questa ci saranno più malati e più morti.

Quello che mi capita di sentire in farmacia, è che c'è una grande confusione sui vaccini antinfluenzali in generale.

C’è ad esempio l’infermiera che dovrebbe dovrebbe farsi vaccinare dall’ospedale contro l’influenza – ma non vuole la vaccinazione contro la suina.  È sfortunata, perché il virus californiano H1N1 (o per l’appunto la suina) è contenuto nella normale composizione del vaccino antinfluenzale di quest’anno. Ogni anno l’OSM sceglie – con più o meno successo – i tre ceppi che con più probabilità potrebbero creare problemi, e quest’anno tra loro c’è il virus dell’influenza suina. E non è la prima volta che un ceppo della H1N1 si trova nel mix.  Per me è un segno che ora anche il virus della suina viene considerato tra i virus a normale diffusione, e non necessariamente che sia estremamente pericoloso come quelli precedenti.

La domanda successiva sulla vaccinazione antinfluenzale è stata, dove coltivano i virus.

– “Nelle uova”, è stata la mia risposta. “Quindi non nelle mucche?”- No. Le persone sembrano sollevate. Non sono del tutto sicura del perché la domanda arrivi ora, forse per motivi religiosi, o forse perché avevano paura della mucca pazza.

Quello che anche io trovo giusto è che nell’attuale vaccino antinfluenzale non ci sia nessuno di quei tanto discussi additivi per potenziare la risposta immunitaria che avevano messo nel vaccino per l’influenza suina dell’anno scorso (lo dico di nuovo: per diluire i virus, perché non avevano materiale a sufficienza per la grande quantità di vaccini che avrebbero dovuto produrre).

Un’altra persona mi ha raccontato di aver riflettuto sulla vaccinazione dal momento che l’ultima volta aveva avuto una reazione allergica ad essa. Ma quando sono andata ad approfondire, mi ha raccontato che la reazione, durata per 2-3 giorni dopo la vaccinazione, era consistita in un arrossamento e lievi dolori nel punto in cui era stata fatta l’iniezione … Ma allora non è affatto una reazione allergica! È un normale effetto collaterale, che si presenta in circa il 10% dei casi. Di conseguenza poteva fare di nuovo la vaccinazione senza problemi.

Inoltre i virus contenuti in tutti i vaccini della la Svizzera sono inattivi. Nessuno prende l’influenza dal vaccino antinfluenzale! Può succedere di prendere un raffreddore – o l’influenza dovuta a qualche altro virus che gira. La protezione non è completa e la risposta immunitaria dipende da diversi fattori – tra cui sicuramente lo stato di salute generale della persona (sia fisico che mentale).

Devo ammettere di non essermi fatta vaccinare contro l’influenza suina lo scorso anno, ma avevo già fatto il normale vaccino antinfluenzale – è anche quest’anno. Fondamentalmente posso solo consigliare il vaccino antinfluenzale. Io stessa lo faccio da anni, senza problemi – né dovuti alla vaccinazione né alle influenze tardive – e senza malattie da raffreddamento.

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