La tradizionale "tolleranza britannica"...è relativa

Pubblicato il da Margherita Guastamacchia


Spesso la società britannica ci viene presentata come un esempio di tolleranza, come un melting pot di differenti culture, razze, religioni che, con la sola eccezione di alcuni estremisti islamici negli ultimi anni turbolenti, traspira un ambiente di convivenza educata e civilizzata tra la maggior parte dei cittadini.


Ma la Gran Bretagna non è assolutamente un mondo idilliaco di tolleranza...

Voglio apportare un dato che forse molti ignorano:

La legge britannica vieta espressamente che il Primo Ministro sia cattolico...

Sorpresi?...lo supererete presto.

Effettivamente, cari amici nella civilizzata e flemmatica società britannica esiste discriminazione nei confronti di una religione concreta. Questa fu una delle ragioni per le quali il Primo Ministro Tony Blair si è convertito al cattolicesimo una volta terminato il suo mandato. Prima non avrebbe potuto, salvo presentare le sue immediate dimissioni.

D’altra parte, la politica e la religione si confondono in Gran Bretagna dove, come saprete, il monarca è anche il capo della Chiesa d’Inghilterra (come se in Spagna il re fosse anche il Papa).

Che ci si può aspettare da una società che ha esportato la schiavitù in tutto il mondo (assieme all’Olanda), per poi attribuire in forma falsa l’intolleranza alla Spagna, mediante la calunnia infame della Leggenda Nera?

E poi verranno i “liberali” spagnoli ad adulare docilmente la Gran Bretagna come esempio di libertà e faro della democrazia occidentale...

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